23 Settembre 2021 - 13:25

Regno Unito: Johnson per l’abolizione del reddito di cittadinanza inglese

Boris Johnson Coronavirus

Dal 6 ottobre 5,8 milioni di abitanti del Regno Unito, per il 40% regolarmente occupati, perderanno l’integrazione di 20 sterline a settimana

Il Regno Unito è pronto a cambiare le regole del reddito di cittadinanza inglese. Boris Johnson mostrerà assenza dei più basilari livelli di umanità se permetterà che il taglio allo Universal Credit vada avanti”, ha attaccato Nicola Sturgeon dalla Scozia, dove la leader prevede che 60mila persone tra cui 20mila bambini potrebbero essere ridotti in povertà. “La perdita di oltre 1000 sterline l’anno sarà devastante per molte famiglie che dovranno letteralmente togliere il cibo di bocca ai propri figli, e ridurrà persone ai debiti e alla disperazione. I Tory questo lo sanno”, ha ribadito la Sturgeon nel corso della conferenza annuale del suo partito, lo Scottish National Party.

Scenari di povertà

Gli scenari quantificati dai centri di ricerca britannici sono inquietanti: la Joseph Rowntree Foundation sostiene che in tutta la nazione il taglio colpirà più di una famiglia con bambini su tre, i dati del think tank Legatum Institute rivelano che 840mila persone tra cui 290mila bambini cadranno in povertà, e mentre secondo l’organizzazione Citizens Advice un terzo delle persone che ricevono Universal Credit finirà per contrarre debiti, modelli del governo predicono un aumento di senza tetto e banche del cibo.

Le ragioni del governo

Il governo britannico sostiene che l’integrazione delle 20 sterline all’Universal Credit fosse programmata per essere “una misura temporanea per aiutare gli aventi diritto durante gli stadi più duri della pandemia, e così è stato”. Adesso la sfida nel Regno Unito è la ripresa economica e Boris Johnson intende cominciare a riassorbire i fondi di emergenza sborsati nell’ultimo anno e mezzo per via del Covid.