19 Settembre 2021 - 10:15

SpaceX: ritornati sulla Terra i primi 4 turisti spaziali

donne nello spazio

SpaceX completa la prima missione orbitale della storia senza astronauti professionisti a bordo

SpaceX è un’azienda aerospaziale statunitense con sede a Hawthorne (California), USA, costituita nel 2002 da Elon Musk con l’obiettivo di creare le tecnologie per ridurre i costi dell’accesso allo spazio e permettere la colonizzazione di Marte.

I primi quattro turisti spaziali di SpaceX sono atterrati ieri sera nell’Oceano Atlantico dopo aver trascorso tre giorni nello spazio, concludendo con successo la prima missione orbitale della storia senza astronauti professionisti a bordo.

L‘ammaraggio è avvenuto in orario, poco dopo le 19, secondo un video trasmesso dalla compagnia di Elon Musk.

I fortunati protagonisti della missione sono:

Hayley Arceneaux, la più giovane dell’equipaggio;
Sian Proctor, professoressa di geologia e divulgatrice scientifica;
Chris Sembrovski, ingegnere aerospaziale.
Jared Isaacman, fondatore e amministratore delegato di Shift4Payment, piattaforma per i pagamenti digitali, è anche appassionato di pilotaggio, ed è stato il comandante della missione.

Isaacman è il terzo miliardario a volare nello spazio, dopo i brevi viaggi spaziali di Richard Branson di Virgin Galactic e Jeff Bezos di Blue Origin a luglio.

Sarà proprio lui ad affermare, entusiasta, subito dopo l’arrivo: “È stato un bel viaggio per noi, ed è appena iniziato”.

I quattro “turisti” hanno trascorso tre giorni in orbita attorno alla Terra, viaggiando oltre la Stazione spaziale internazionale (Iss), fino a 590 km d’altitudine. Girando in orbita a circa 28.000 km orari, hanno fatto il giro del mondo più di 15 volte al giorno.

La capsula Dragon –con la quale sono tornati sulla Terra- ha resistito alla  discesa grazie al suo scudo termico, ed è stata recuperata da un battello della missione; poi il portellone è stato aperto e i quattro turisti dello spazio sono stati portati a bordo di un elicottero nel Centro spaziale Kennedy.

L’intento di Inspiration4 – così è stata soprannominata la missione – oltre ad essere stato quello di dimostrare che il cosmo è raggiungibile anche dagli equipaggi che non sono stati scelti e addestrati per anni- è stato quello di raccogliere donazioni per l’ospedale pediatrico St. Jude Children’s Research Hospital di Memphis e sensibilizzare l’opinione pubblica sul lavoro che la struttura svolge nel trovare una cura per il cancro infantile.

La missione è stata anche documentata in una serie di cinque episodi intitolata “Countdown: Inspiration4 Mission to Space“, rilasciata sul servizio di streaming in abbonamento Netflix nel settembre 2021.