12 Novembre 2017 - 11:51

Kill Bill, la creazione dell’ennesimo grande mito

Kill Bill

Kill Bill è la quarta opera firmata da Quentin Tarantino, instancabile creatore di pellicole irresistibili e di miti destinati a durare

Kill Bill, altra tappa della vincente cavalcata cinematografica targata Quentin Tarantino, arriva dopo 6 anni di assenza dagli schermi da parte del regista americano, la cui ultima opera era stata Jackie Brown, uscita nelle sale nel 1997.

Le origini del mito

L’dea di realizzare Kill Bill parrebbe essere nata durante le riprese di Pulp Fiction, precisamente nel momento in cui Mia (Uma Thurman) racconta a Vincent (John Travolta) della sua partecipazione ad una puntata pilota di un telefilm però mai andato in onda. Non è un caso se la protagonista in Kill Bill sia proprio la bionda attrice statunitense.

Il 2003 non sarebbe dovuto essere l’anno effettivo di uscita di Kill Bill in quanto Tarantino stava già lavorando da tempo alla sceneggiatura di Bastardi senza gloria (Inglourious Basterds) che, quindi, avrebbe dovuto precedere il revenge movie con protagonista Uma Thurman. Tarantino dichiarò di essere stato costretto a rimandare Bastardi senza gloria perché talmente preso dalla storia da non riuscire a smettere di scrivere.

Le riprese di Kill Bill, comunque, iniziano nel 2002 sforando però sia in budget che in lunghezza. La Miramax Films chiede a Tarantino di accorciare la pellicola ma con prontezza questi si oppone, fa pressioni alla casa di produzione e riesce infine a dividere Kill Bill di due parti, o meglio, due volumi. Kill Bill vol. 1 esce nelle sale il 24 ottobre del 2003 mentre vol.2 il 23 aprile del 2004.

La trama

“La Sposa” (Uma Thurman) è vittima di una terribile imboscata nel giorno delle sue nozze. Tutti gli invitati, compreso il marito e il bimbo che porta in grembo, vengono sterminati. I responsabili sono identificabili in un gruppo elitario di killer, la Deadly Viper Assassination Squad, di cui anche “La Sposa” faceva parte. A capo dei terribili assassini è Bill (David Carradine), mentre gli altri componenti sono O’Ren-Ishii (Lucy Liu), Elle Driver (Daryl Hannah), Vernita Green (Vivica A. Fox) e Budd (Michael Madsen). Dopo essersi svegliata da un coma durato 4 anni, “La Sposa” intende vendicarsi nei confronti dei responsabili del massacro.

Un’agenda, un pennarello, 5 obiettivi

Tarantino a grandi livelli

Kill Bill si divide in 10 capitoli, 5 per volume. Vol. 1 presenta uno stampo orientaleggiante ed è la prima opera di Tarantino ambientata, in parte, al di fuori dei confini americani. L’impronta del regista fa bella mostra di sé sin dalle prime scene in cui si alternano flashback e flashforward. Insomma, Tarantino torna a distruggere e a ricomporre le linee temporali a proprio piacimento dimostrandosi, ancora una volta, uno dei più grandi maestri nell’interpretazione della finzione cinematografica.

In Kill Bill vol. 1 dominano la violenza, non feroce ma spettacolare e scenografica, con il sangue che letteralmente zampilla da ferite o colpi mortali inferti con la spada, e la figura preponderante della protagonista assoluta, Uma Thurman, mai così brillante.

Rispetto alle precedenti opere tarantiniane i dialoghi si riducono, prevalgono le espressioni, gli stati d’animo e le lotte furiose che vedono spesso “la Sposa”, o meglio Beatrix, ferita quasi mortalmente ma mai sconfitta.

La prima parte della vendetta deve compiersi in Oriente e per questo, non a caso, Uma Thurman indossa una tuta gialla a fasce nere identica a quella indossata da Bruce Lee in L’ultimo combattimento di Chen. Tarantino, dopo essere apparso nelle vesti di attore in Le Iene e Pulp Fiction, svolge un cameo anche in Kill Bill vol. 1, dove interpreta uno degli “88 folli”, la squadra a guardia della persona di O’Ren-Ishii. Di quest’ultima resta memorabile il lungo flashback in versione animata riguardante la sua infanzia realizzato da Production I.G., studio d’animazione giapponese famoso per Ghost in the Shell.

Questa scena viene inserita da Tarantino all’interno di un “tempo morto”, ovvero quando Beatrix è intenta a recuperare l’uso delle gambe dopo essersi svegliata dal coma. Una scelta perfetta che non lascia calare la tensione e l’attenzione nello spettatore.

Kill Bill vol. 2. Si torna in America e si ha subito la sensazione di essere entrati ancora più a fondo del mondo proprio di Tarantino, fatto di tempi dilatati, dialoghi più fitti e scene quasi interminabili. A vantaggio di questi elementi ne pagano le spese le scene di combattimento e la violenza correlata, adesso molto più attenuata.

Tarantino gioca maggiormente con i flashback, utili a spiegare il legame esistente tra “la Sposa” e Bill e di come e del perché si sia arrivati a una tale situazione estrema. Anche in questo secondo episodio è presente un “tempo morto” che coinvolge la protagonista, chiusa in una bara e sepolta sotto terra. Ancora una volta, per tenere alta la tensione, viene mostrato un lungo flashback riguardante l’addestramento di Beatrix dal maestro Pai Mei.

Significativa è la morte di Budd, avvelenato da un Black Mamba, un serpente letale. Black Mamba è anche il nome in codice dato a Beatrix quando faceva parte della squadra di killer, perciò la fine di Budd, come da agenda, “avviene per mano della bionda protagonista”, assente dalla scena ma metaforicamente incarnata nel velenoso rettile.

Straordinarie le interpretazioni di Uma Thurman su tutti ma anche di David Carradine, perfetto nel ruolo. Stupisce la grande cura dei dettagli da parte di Tarantino, delle riprese, delle carrellate avanti e indietro della telecamera tipiche delle produzioni Shaw Brothers degli anni ’70. Il regista si autocita e cita in continuazione in Kill Bill, traendo ispirazione dai film di kung fu di Hong Kong, dalle serie televisive, dai revenge movies e dagli spaghetti-western. Stupende come sempre le musiche che citano, tra le tante, quelle di Ennio Morricone.

Con 55 milioni di dollari di budget e oltre 300 milioni incassati worldwide, Kill Bill è senza dubbio una delle opere più straordinarie e commerciali, eppure ricercate, di Quentin Tarantino. In diverse occasioni il regista ha dichiarato e poi smentito di voler realizzare un terzo episodio che, a distanza di molti anni, dovrebbe vedere “la Sposa” subire la vendetta della figlia di Vernita Green, risparmiata dopo l’uccisione della madre. Insomma, l’universo Kill Bill potrebbe espandersi ma noi, comunque, restiamo più che soddisfatti anche così.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *