8 Novembre 2016 - 13:57

Pd – Ala: prove tecniche di Partito della Nazione a pochi giorni dal Referendum Costituzionale

Il Pd e Ala, dopo l’ultima, intensa, settimana di “scontri partitici”, continuano le “prove tecniche” di Partito della Nazione. Le ultime dichiarazioni di Verdini aumentano il sospetto di un cambiamento radicale dopo il 4 dicembre

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La locuzione latina Vox populi, vox Dei (voce di popolo, voce di Dio)  viene fatta impropriamente risalire alla Bibbia, dove ha significato di tipo invocativo.

Pd-Ala

Pd-Ala

Questo antico proverbio stabilisce la verità di una cosa quando il popolo è concorde nell’affermarla e viene correntemente utilizzata per riferirsi a convinzioni condivise da molte persone.

In linea con il “tradizionale” detto, sembra prendere sempre più forma il celebre Partito della Nazione, nato dalla fusione tra Pd e Ala, a seguito del “terremoto partitico” che ha investito i democratici nell’ultima settimana.

Infatti, tra “Leopolde” e “Leopoldine”, matura di giorno in giorno l’inevitabile “destrutturazione” del Pd da un lato e l’inevitabile rafforzamento del gruppo verdiniano dall’altro.

Questi due “dati di fatto” si evincono, e si rafforzano, grazie al muro contro muro tra Renzi e la minoranza dem, aggravato dalla vicenda Cuperlo, e le recenti dichiarazioni del senatore Ala, Denis  Verdini, su La Stampa.

Per quanto riguarda il primo punto, la “Leopolda” e il “triplo carpiato” di Cuperlo, hanno evidenziato l’unica certezza del dopo referendum: la scissione interna al Pd.

Ciò viene marcato, nonostante le barricate del duo Bersani – Speranza, tanto dalla frattura insanabile all’interno dei “democrats” quanto dall’annunciata, anche se mai esplicitamente, resa dei conti, da parte dell’uno o dell’altro gruppo, dopo il 4 dicembre (con possibili “passi indietro” alla Cuperlo, tipici della minoranza dem).

Il secondo elemento, reso visibile dopo le dichiarazioni del leader di Ala, esplicita un futuro dove non solo il Partito della Nazione è una realtà (in una qualsiasi forma, tanto fondendo le attuali sigle quanto coalizzandosi insieme) ma è, soprattutto, una forza di centro.

Il dato, reso possibile con l’entrata, più o meno ufficiale, di Ala nella “maggioranza di governo”, ha prodotto un “unicum” nella partitocrazia italiana da farla rientrare fra i casi di studio.

In pratica, grazie al “soccorso” distribuito nei mesi al Senato, Ala è divenuta, pian piano, “partito rilevante” (in grado, cioè, di creare e dissolvere coalizioni) e, allo stesso tempo, ago della bilancia, data l’importanza “politica” del momento, delle sorti politiche ed organizzative del Pd.

La nuova “destrutturazione” partitica italiana è ufficialmente partita e il 4 dicembre è ormai prossimo.

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