A letto presto e sveglia all’alba, una routine dettata dai geni
Secondo uno studio, l’abitudine di andare a letto presto con sveglia all’alba, sarebbe dettata da fattori genetici. A “soffrirne”, una persona su 300
Una singolare abitudine che spesso si riscontra in amici e familiari, è quella di addormentarsi la sera intorno alle 9 con la sveglia all’alba. Una soluzione che sicuramente aiuta a guadagnare diverse ore al mattino, ma che può minare, in un certo senso, la vita sociale dell’individuo. Uno studio condotto dall’Università della California e pubblicato sulla rivista Sleep, mette in luce come quest’abitudine potrebbe essere dettata da fattori genetici de novo o trasmessi dai genitori ai figli.
A coloro che “soffrono” di questa mutazione genetica, il ritmo circadiano (l’alternanza di fasi di sonno e veglia) si attiva in maniera precoce. Già nel pomeriggio, infatti, inizia un massiccio rilascio di melatonina che nel giro di qualche ora porta ad addormentarsi. Tutto questo non ha a che fare con i disturbi del sonno causati, ad esempio, da disturbi quali la depressione.
Per studiare il fenomeno, il coordinatore del progetto, il Dr. Louis Ptacek, insieme ai colleghi delle Università dello Utah e del Wisconsin, ha messo sotto esame 2422 pazienti trattati in una clinica per i disturbi del sonno per 9 anni. Di questi, 12 sono risultati avere le caratteristiche cercate dal team. Analizzando valori quali onde cerebrali, le frequenze cardiache e respiratorie, il rilascio di melatonina nell’arco della giornata, l’ossiemia e le fasi di sonno precoce e avanzato, gli studiosi sono giunti alla conclusione che la familiarità dell’abitudine della sveglia all’alba possa quasi eguagliare il 100%. Da ciò si evince come tutto questo sia causato da una variazione genetica, trasmessa o meno nella discendenza.
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