8 Febbraio 2022 - 20:43

Sanremo 2022, matricole e meteore: quali brani resteranno

Si è da poco conclusa l'edizione numero 72 del Festival di Sanremo. Ecco le canzoni "matricole e meteore" secondo Zon.it

sanremo 2022

Si è da poco conclusa l’edizione numero 72 del Festival di Sanremo. Finita la gara, resta la musica. Quali sono i brani destinati a durare e quali a scomparire? Ecco le canzoni “matricole e meteore” di Sanremo 2022 secondo Zon.it.

Amadeus al suo terzo Sanremo è ormai un esperto direttore artistico e in effetti gli ascolti (serata finale: 64,9% di share) hanno confermato una buona conduzione. Per quanto riguarda la scelta delle canzoni in gara, come ogni anno il podio e la classifica finale hanno scontentato qualcuno ed entusiasmato altri.

A trionfare è stato l’inedito duo composto da Mahmood e Blanco con Brividi. Il brano primo classificato ha lasciato dietro la delicata Forse sei tu di Elisa. Sul terzo gradino ci è arrivato in punta di piedi, fiero e super sorridente, Gianni Morandi con la sua Apri tutte le porte, scritta da un altro eterno ragazzo, Lorenzo Jovanotti.

Al di là di vincitori e vinti, al netto della settimana sanremese appena trascorsa, tra le 25 canzoni in gara, quali sono quelle destinate a durare? Quali e quante potrebbero scomparire, finendo nel dimenticatoio? Scopriamolo insieme.

Meteore

Miele – voto 5: non è stato il miglior Sanremo di Giusy Ferreri e non soltanto da un punto di vista di piazzamento in classifica. L’artista ha ottenuto infatti il 23esimo posto. La canzone ha delle sonorità interessanti, ma non lascia il graffio.

Abbi cura di te – voto 5: una partecipazione piuttosto anonima quella del duo Higsnob e Hu. Non è certamente questo il duetto che ha scaldato il pubblico, anzi lo ha quasi raffreddato. In classifica arrivano solo 20esimi.

Tantissimo – voto 5,5: le aspettative erano alte, ma sono state in parte tradite. Il mordente non era lo stesso e l’amalgama sonora non è sembrata quella tipica appartenente alla storia del gruppo. Un festival un po’ giù di tono per Francesco Sarcina e la sua formazione, alias Le Vibrazioni.

Sesso occasionale – voto 5,5: un personaggio positivo e squisitamente autoironico quello di Tanani, al punto da esultare per l’ultimo posto ottenuto nella classifica generale. L’artista vola quindi basso, così come il suo brano.

Tuo padre, mia madre, Lucia – voto 5,5: la musica di Giovanni Truppi è per pochi. Questa edizione non è stata proprio quella dei cantautori vecchio stampo, dei cantastorie voce e strumento. Peccato perché il testo è davvero ben scritto e rispecchia la precedente produzione di Truppi. Il brano è destinato a diventare un meraviglioso prodotto di nicchia.

Voglio amarti – voto 6: tra vent’anni non canteremo Voglio amarti, ma ancora e ancora capolavori come Zingara, Come ti vorrei e naturalmente La notte dell’addio. La presenza di Iva Zanicchi a Sanremo, rappresenta comunque un passaggio importante e la canzone è una coraggiosa dichiarazione d’amore.

Duecentomila ore – voto 6: si candida a prossimo tormentone estivo, ma non è tra i più brillanti della bella spagnola nata in Italia. Questo pezzo di Ana Mena ha un testo trascurabile e un ritmo già sentito.

Virale – voto 6+: il giovanissimo Matteo Romano, approda a Sanremo in maniera meritata, ma forse prematura. Lui è un fenomeno figlio di Tiktok, ma può fare molto meglio. Virale non tiene il passo di Concedimi, il brano che gli ha regalato la popolarità.

Ora e qui – voto 6: il pezzo è sin troppo classico per la voce di Yuman. Questo contrasto forte lo ha penalizzato anche nella classifica. L’artista infatti si è classificato soltanto 21esimo.

Farfalle – voto 6,5: un brano meno esplosivo rispetto a successi come Lady o Malibu. Non il solito Sangiovanni, ma a Sanremo ci sta. Tutto sommato buona la prima e in questo il pubblico lo ha premiato facendogli guadagnare il quinto posto. Farfalle tuttavia, non è destinata a fare la differenza.

Insuperabile – voto 6,5: il brano di Rkomi a Sanremo ci arriva con molte pretese, tra tutte quella di far bene. La canzone non è male, l’intonazione azzeccata una sera sì e l’altra no. L’artista in repertorio ha altri pezzi da novanta, questo è piuttosto “tiepido”.

Chimica – voto 7: ci ha fatto scatenare il duo composto da Ditonellapiaga e Donatella Rettore. Come ripete in loop il pezzo tra loro due c’è tanta chimica. Già attivissimo su Tik Tok, il brano si presta alla ballabilità. Nel complesso però, ha la struttura di una bolla di sapone pronta ad esplodere.

Ciao ciao – voto 7: è l’altra hit da Tik Tok. Veronica de La Rappresentante di Lista all’Ariston ha portato tanto di balletto. Se lo scopo era spopolare sulla piattaforma social, il gruppo ha fatto centro. Un brano di passaggio, ma divertente.

Ti amo non lo so dire – voto 7: Il testo del brano è mite, nel senso che non dispiace, ma nemmeno sconvolge. La canzone è molto lontana da altri Festival come quello del 2012, in cui partecipò con Sono solo parole.

Domenica – voto 7- : il solito impertinente Achille. Anche quest’anno non si è risparmiato di giocare con la dicotomia sacro-profano. Al di là delle polemiche, la scelta di esibirsi con un coro gospel ha funzionato. E mentre le radio ottengono altro materiale, Lauro non lascia il segno.

Matricole

Ogni volta è così – voto 7: doveva essere un brano a favore delle donne e lo è stato. Ne ha scritte e cantate di migliori, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro. Il pubblico infatti l’ha premiata facendole ottenere il sesto posto.

Perfetta così – voto 7: Dopo Sangiovanni, il secondo amico di Maria edizione 2021 è Aka 7even. Il pezzo essenzialmente pop e cantato in maniera precisa, lo fa piazzare abbastanza alto in classifica, 13esimo. Forse tra qualche anno canteremo Mi manchi e non questa canzone. Ma chi può dirlo? Nel dubbio i giovanissimi fanno streaming.

O forse sei tu – voto 8,5: Non ha sbagliato una nota Elisa. In alcuni momenti si è avuta l’impressione che fosse all’Ariston come super ospite e non come concorrente. O forse sei tu è di una intensità disarmante. La canteremo e ricanteremo ancora, fino ad innamorarcene come al primo ascolto.

Sei tu – voto 8: Fabrizio Moro con questa romantica ballad pop ha conquistato il premio per il miglior testo. In effetti nella scrittura ci sono almeno un paio di passaggi che ricorderemo: “Sei tu che attraversi il mio ossigeno quando mi tocchi” ci starebbe bene nei cartigli Perugina.

Dove si balla – voto 8: forse avrebbe meritato almeno un premio questa scanzonata ironica e dissacrante. Dargen D’Amico le ha mandate a dire proprio a tutti, ma con un ghigno sornione. Il brano è brillante con un testo che rappresenta un pugno in faccia alle restrizioni indotte dalla crisi pandemica.

Lettera al di là del mare – voto 8: Massimo Ranieri torna a Sanremo come concorrente e porta un brano classico e meditato. Conquista grazie ad una interpretazione impeccabile – e come potrebbe essere altrimenti? – il premio della critica Mia Martini.

Inverno dei fiori – voto 9: il cantautore si interroga su come si faccia ad imparare ad essere felici. Intenzione nobile e che ci accomuna un po’ tutto, avrebbe meritato certamente un piazzamento migliore. Vocalmente impeccabile, elegante e volutamente poco sobrio nei look, Michele ha fatto un ottimo Festival.

Brividi – voto 9: con pochissima sorpresa a trionfare a Sanremo 2022 sono stati Mahmood e Blanco. Gli stessi artisti hanno mostrato poco entusiasmo per una vittoria che era nell’aria già da mesi. Meritata? Forse. Sicuramente l’armonia tra le due voci ha convinto tutti e ci si aspetta facciano grandi cose all’Eurovision.

Ovunque sarai – voto 9,5: Irama è senza dubbio il vincitore morale di questa edizione 2022. Ha portato al Festival una preghiera corale, creando connessioni profonde. Ovunque sarai ha la bellezza di brani eterni come Grande amore de Il Volo o Adagio di Lara Fabian. Una moderna Caruso 2.0. Siamo certi sarebbe molto piaciuta a Lucio.

Apri tutte le porte – voto 10: tutti lo hanno adorato, la sua generazione, la nostra, quella di ieri e lo farà anche quella di domani. La sua non è la miglior canzone di questo Sanremo, ma a vincere è stata la sua personalità. Il pezzo in radio va benissimo. Intanto lui non rinuncia a fare jogging all’età di 77 anni.