Apoteosi Inter, lo scudetto è tuo: ecco le tappe del successo
Il pareggio della Dea a Reggio Emilia consegna lo scudetto all’Inter con quattro giornate d’anticipo sulla fine del campionato
Era solo questione di tempo, l’Inter vince il suo 19º scudetto e interrompe l’epopea bianconera che durava ormai da nove lunghi anni. Una stagione costellata di vittorie e tanti, troppi, imprevisti che, però, non hanno minato le certezze di un gruppo costruito da Conte a sua immagine e somiglianza.
Se c’è qualcuno da mettere in copertina, quel qualcuno è sicuramente Antonio Conte, mai come in questa stagione un uomo solo al comando, più forte di tutte le difficoltà che si sono abbattute l’una dopo l’altra contro i suoi ragazzi: dagli stipendi mancati, alle voci sulla proprietà fino ad un futuro che, ad oggi, non è ancora certo.
Dopo un anno di semina, l’allenatore e la società (che nonostante la lontananza ha investito tantissimo nel progetto Conte) sono pronti a raccogliere i frutti del loro duro lavoro, uno scudetto atteso 11 anni e che l’anno scorso è sfuggito per un nonnulla.
Inizio in salita e il disastro Champions
La stagione nerazzurra non è stata tutta rose e fiori, anzi, il cammino verso lo scudetto è stato ricco di insidie e pieno di ostacoli che hanno fatto vacillare anche il più ottimista dei tifosi nerazzurri. Tutto ha inizio il 25 agosto 2020, giorno del summit con la società a Villa Bellini, giorno in cui le strade tra l’Inter e Conte avrebbero potuto dividersi.
Il tecnico aveva ripetuto più volte di sentirsi abbandonato e “non protetto” da una società che tanto lo aveva voluto, il divorzio sembrava inevitabile ma è proprio lì che si è posato il primo mattone per la costruzione di una squadra vincente.
L’inizio di stagione non è stato certo dei migliori, nelle prime 7 giornate i nerazzurri hanno collezionato solo due vittorie (contro Fiorentina e Benevento), condite da tre pareggi e una pesantissima sconfitta nel derby.
La lunghissima stagione precedente, culminata con la sconfitta in finale di Europa League, sembrava avesse minato le ambizioni di un gruppo che via via si è compattato attorno al suo tecnico e, nonostante un disastroso girone di Champions concluso al quarto posto, ha eretto un muro tra sé il mondo esterno che chiedeva a gran voce la “testa” del suo condottiero.
La partita della svolta
Mentre in Champions si continuava a vivere delusioni su delusioni, dal 22 novembre al 3 gennaio l’Inter costruisce un filotto di 8 vittorie consecutive, iniziato con il 4-2 in rimonta contro il Torino e culminato nel 6-2 in casa contro il Crotone. Nel mezzo, la partita che più di tutte ha segnato la stagione nerazzurra e quella del suo tecnico.
La partita spartiacque arriva il 28 novembre, tre giorni dopo la bruciante eliminazione dalla Champions. C’è un’Inter prima della sfida al Sassuolo e un’Inter dopo la vittoria col Sassuolo. In quell’occasione, ad un passo dal baratro, Conte è tornato sui suoi passi: via il trequartista sia statico che dinamico e ritorno al suo tanto amato 3-5-2. La vittoria per 0-3 contro i neroverdi ha restituito fiducia ad un gruppo che non si sarebbe più fermato.
Nuovo anno, nuova Inter
Dopo la roboante vittoria contro il Crotone, il 6 gennaio i nerazzurri (secondi ad un punto dal Milan capolista) sono in scena a Marassi contro la Samp mentre il Milan è atteso dal big match contro la Juve. L’inter ha il sorpasso servito su un piatto d’argento, ma sbatte contro un violento nubifragio ed esce sconfitta per 2-1.
Poco male, perchè questa sarà l’ultima sconfitta di Lukaku e compagni che, dopo i pareggi con Roma e Udinese, intervallati da una sonora vittoria a San Siro contro la Juventus, inizieranno un ciclo che li porterà a vincere tutte le prime 11 giornate del girone di ritorno.
In una settimana, tra il 15 (vittoria per 3-1 contro la Lazio) e il 21 febbraio (vittoria per 0-3 nel derby), l’Inter mette la freccia. Sorpasso e allungo in classifica in 6 giorni e un primato che da lì in poi non lascerà più la Pinetina.
La cavalcata finale
Dalla 25ª giornata fino al pareggio a Napoli alla 31ª, i nerazzurri collezionano tutte vittorie di misura che aumentano il divario con le inseguitrici ma che, al tempo stesso, denotano un calo sia di tensione che fisico. La striscia di vittorie si interrompe a Napoli con un pareggio che, tutto sommato, accontenta squadra e tecnico, consapevoli di quanto l’obbiettivo sia dietro l’angolo e che la conquista del tanto agognato scudetto sia solo una questione di tempo.
Dopo Napoli l’Inter pareggia anche a La Spezia, per poi vincere di misura contro Verona e Crotone con un gol di Eriksen vestito da “Mr. Scudetto”. Il danese è la perfetta sintesi della stagione nerazzurra, un destino che, complice le problematiche di Suning, hanno regalato a Conte il miglior acquisto che il tecnico potesse sperare per il rush finale.
Due soli gol, contro Napoli e Crotone, che pesati valgano una stagione. Al resto ci pensa l’Atlanta che, pareggiando contro il Sassuolo, consente all’Inter di vincere il suo 19º scudetto con 4 giornate d’anticipo.
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